Si amplia la finestra relativa ad opportunità di lavoro all’estero.
Dopo un anno in cui le restrizioni per la pandemia hanno fatto diminuire drasticamente l’immigrazione un pò ovunque, infatti, il Canada ha in programma di accogliere con un permesso di soggiorno permanente oltre 400mila migranti all’anno tra il 2021 e il 2023.
Tra questi ci sono persone che si spostano per ragioni di lavoro, familiari di chi ha già un permesso permanente per risiedere nel paese, rifugiati e migranti che beneficiano di protezione per motivi umanitari.
Da diversi anni, al riguardo, l’economia del Paese dipende, in buona parte, dal lavoro degli immigrati e cresce anche grazie a loro. La natalità è piuttosto bassa e l’età media di chi lavora è molto alta e vicina all’età pensionabile.
Nonostante questo, negli ultimi anni l’economia ha continuato a crescere, in controtendenza rispetto agli altri paesi sviluppati, proprio per l’aumento della popolazione che lavora e consuma, soprattutto grazie agli immigrati.
Il Canada, dal 1988, accoglie almeno 200mila migranti ogni anno.
Il programma triennale, annunciato dal Governo ha ampliato le ambizioni di accoglienza del paese.
Il Canada, tuttavia, è piuttosto selettivo sugli immigrati da accogliere, e ha sempre preferito quelli che nei programmi di accoglienza del paese vengono chiamati “lavoratori qualificati”, cioè persone che dimostrino di conoscere le lingue del Paese (francese e inglese), abbiano esperienza lavorativa e soddisfino vari altri parametri. In questo momento storico i lavoratori qualificati dovrebbero costituire il 60% degli 1,2 milioni di migranti previsti per i prossimi tre anni.
Ultimamente i parametri sono stati un po’ rivisti in modo che siano meno rigorosi. Durante i lockdown, infatti, molti dei lavori più pericolosi ed esposti al contagio erano svolti da immigrati e il paese ha iniziato a mostrare maggiore apertura ad accogliere anche immigrati lavoratori che abbiano un livello di scolarizzazione non troppo alto (lavoratori sanitari, camionisti, muratori, ecc).